Fase 2 DPCM Maggio 2020: incentivi per impianti fotovoltaici
Dopo le prime indiscrezioni dei giorni scorsi , prende sempre più corpo l’ipotesi che nel nuovo “Decreto Rilancio”, per contrastare i danni economici causati dalla pandemia, ci sarà l’aumento dell’ecobonus da 100 fino a 110%. A darne ulteriore conferma sono state le parole del Ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli: “Contiamo di recuperare già in questo decreto l’ecobonus e il sismabonus al 100%, che diventa 110% se consideriamo il meccanismo dello sconto in fattura con la cessione dell’intero beneficio fiscale da chi ordina i lavori all’impresa che li esegue.”
L’ecobonus, secondo gli interventi realizzati, potrebbero arrivare fino al 110%. In altre parole ogni 10.000 euro spesi si avrà un credito fiscale di 11.000 euro. Ma pare ci sia una importante novità: si sta valutando la possibilità che il il credito possa essere ceduto al sistema bancario.
L’obiettivo è rilanciare la domanda interna. Il sistema dell’energia rinnovabile se ben sfruttata potrà ridisegnare un nuovo sistema economico e sociale, basato sulla produzione di energia pulita e un ritorno in chiave economica sia a livello di investimento che in termini di risparmio in bolletta.
Quali sono gli interventi ammessi per l’ecobonus?
L’ecobonus potrà essere richiesto da chi effettua lavori per l’efficientamento ed riqualificazione energetica, messa in sicurezza e rifacimento dei giardini condominiali, rimozione amianto dai tetti ecc…
L’incentivo non è uguale per tutti, ma modulato sull’intervento effettuato e nel decreto si specifica che se gli interventi saranno contestuali l’ecobonus potrà arrivare al 110%.
Scopriamo di seguito quali sono i macro interventi:
- Isolamento termico delle facciate e/o delle coperture
- Sostituzione degli impianti termici con pompe di calore, anche abbinati all’installazione di impianti fotovoltaici
- Sostituzione degli impianti a gasolio
Infine, allo studio un meccanismo di sconto in fattura al quale il soggetto ha diritto al beneficio in due opzioni: spalmare negli anni la detrazione oppure il 100% subito come anticipo al fornitore che ha eseguito i lavori. L’impresa a sua volta verrebbe rimborsata con il credito d’imposta, di valore pari al 110%, da utilizzare in compensazione in cinque quote annuali di pari importo.
In audizione congiunta delle Commissioni Finanze e Attività è emersa la novità che sarà presente nel nuovo Decreto: i crediti con il fisco potranno essere ceduti al sistema bancario italiano.
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